Luoghi di Arte e Cultura

DUOMO di SANTA MARGHERITA

La chiesa di stile gotico–internazionale venne costruita tra il 1512 ed il 1525 e fu consacrata il 27 maggio 1525, mentre il campanile venne elevato nel 1573.
La facciata è piuttosto integra, legata cioè al progetto originale, mentre l’interno venne profondamente modificato:  nell’abside  (1777/78)  e con la costruzione delle cappelle laterali aggiunte nel 1834/36 su progetto dell’architetto Giuseppe Tebaldi che le rimodellò al gusto neoclassico.
Dell’originale resta la parte alta della facciata e dell’abside. Subì vari saccheggi: nel 1637 ad opera delle truppe spagnole, nel 1734 nella battaglia fra Austriaci e Francosardi. Nel 1662 vennero imbiancati i dipinti che ornavano le pareti.
Pregevole in contro-facciata il quadro di “San Remigio che battezza Clodoveo” opera di Clemente Ruta dipinto verso il 1720. Prossimo all’ingresso è  il monumento a Pier Luigi Belloni, eseguito in stile purista nel 1840 da Tommaso Bandini, allievo del celebre Lorenzo Bartolini, in origine collocato nel locale cimitero e poi trasferito in Santa Margherita nel 1889.
Di grande bellezza il pulpito con lo stemma dei domenicani eseguito su disegno di Antonio Brianti e proveniente dalla chiesa domenicana di San Pietro Martire a Parma (distrutta per volontà di Napoleone nel 1813).
Artisticamente pregevole la quarta cappella a destra, aggiunta tra il 1660 ed il 1666, con magnifici stucchi di Domenico e Leonardo Reti raffiguranti “angeli recanti simboli della passione” e “i quattro evangelisti”. Al centro della cappella spicca l’ancona con la preziosa ultima cena dipinta da Giovanni Venanzi nel 1668. Ammirevole in questa cappella l’altare in marmo di Domenico Della Meschina, artista che già aveva lavorato nella vicina San Liborio.
Nell’abside, dietro l’altare maggior, spicca un’interessante ancona intagliata nel 1575 in legno dorato con all’interno il capolavoro di Francesco Cairo rappresentante “Il Martirio di Santa Margherita” dipinto nel 1637.
Nella quinta cappella a sinistra si conserva il quadro “La Madonna con Bambino e Santi” dipinto nel 1818 da un ancor giovane Giovan Battista Borghesi, più tardi ritrattista ufficiale di Maria Luigia.
La seconda cappella a sinistra conserva il quadro raffigurante “ San Rocco scoperto dai piacentini” dipinto da Alessandro Bedoli Mazzola nel 1568, su un disegno precedentemente eseguito dal più celebre padre Gerolamo Bedoli Mazzola cugino del Parmigianino. In canonica si custodisce il quadro “La Strage degli Innocenti” dipinto all’inizio del 1700 da Pier Ilario Spolverini.

Via Mazzini – 43052 – Colorno (PR)

Telefono: +39 0521815558

Orari

Aperta dalle 7.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 18.00.

Funzioni da lunedì a venerdì alle 7.30 e 17.30; sabato alle 7.30 e 18.00; domenica alle 10.00, 11.30 e 17.00.

Tariffe

Ingresso gratuito.

ARANCIAIA e MUPAC – Museo dei Paesaggi di Terra e di Fiume

L’Aranciaia (in francese “Orangerie”) fu costruita fra il 1710 e il 1712 per volere del Duca Francesco Farnese, come ricovero invernale degli alberi di aranci e limoni che durante l’estate ornavano lo splendido giardino della Reggia e che non avrebbero potuto sopportare i rigidi freddi padani.
L’edificio, progettato probabilmente dall’architetto bolognese Ferdinando Galli Bibbiena (1657 – 1743), doveva unire alla funzionalità un aspetto particolarmente armonioso perché veniva a trovarsi nella vasta area del giardino ducale.
L’interno si sviluppa su due livelli: il piano terra, diviso in tre navate da pilastri, era mantenuto ad una temperatura adatta grazie ad un’intercapedine nei muri nella quale veniva soffiata aria calda prodotta da un camino; il primo piano, utilizzato come magazzino per le biade dei cavalli, è caratterizzato da un suggestivo gioco di arcate ogivali con oculi risalente alla prima metà dell’ottocento.

Nella seconda metà del Settecento l’Aranciaia perse la sua funzione di serra per divenire un galoppatoio invernale..

L’interno ospita il MUPAC Museo dei paesaggi di terra e di fiume, un’esposizione di oggetti di uso quotidiano suggeriscono al visitatore una lettura del paesaggio quale prodotto dei saperi e delle conoscenze dell’uomo; ordinato in categorie tematiche documentano l’agricoltura, le arti e i mestieri e la casa. Tra le varie sezioni, si segnalano quelle relative alla caccia, alla pesca, ai trasporti fluviali, alla scuola e alla musica.

Piazzale Vittorio Veneto – 43052 – Colorno (PR) 

 Telefono + 39 0521 816939

Orari 

CHIESA DI SANTO STEFANO

La Chiesa di Santo Stefano sorge nel centro del paese e fu la prima sede parrocchiale di Colorno. L’edificio fu gestito, unitamente all’annesso convento, dai frati domenicani fino alla soppressione degli ordini decretata dal primo ministro ducale Guillaume du Tillot nel 1769. L’edificio fu profondamente modificato per volere del duca Ferdinando di Borbone nel 1798 su progetto di Pietro Cugini. Sulla facciata si trovano Angeli che sorreggono lo stemma borbonico in terracotta. L’attiguo convento nel 1798 fu invece concesso dal Duca ai gesuiti, che sotto la guida di Giuseppe Pignatelli intrapresero proprio da Colorno la nuova diffusione dell’ordine in Italia, prima della definitiva soppressione napoleonica. All’interno l’artista contemporaneo Omar Galliani tra il 1973 e il 74 ha realizzato un affresco raffigurante il Martirio di Santo Stefano. Il dipinto fu censurato con l’innalzamento di un muro che ne inibisse la vista: i personaggi espressivi e contemporanei, i colori forti ed una resa visiva, in alcuni casi, quasi fotografica, risultarono non solo incompresi, ma interpretati come fonte di scandalo in uno spazio consacrato.
Nel 2003 fu demolito il muro e il dipinto ora sarebbe visibile ma purtroppo la chiesa è inagibile a seguito del terremoto del 2012.

Piazzale A Chevè 43052 – Colorno (PR)
Telefono: + 39 0521 815588

Orari

Non visitabile

TORRE DELLE ACQUE

La Torre delle Acque si innalza sull’antico complesso del Mulino della Corona, la zona è circondata da tre importanti corsi d’acqua che caratterizzano la rete idrica del paese: il canale Galasso, il torrente Lorno e il fiume Parma. Fu costruita nel 1718 per volontà del Duca di Parma e Piacenza Francesco Farnese al termine dei lavori di sistemazione del parco della Reggia. L’edificio, alto quasi diciannove metri e sviluppato su quattro piani fuori terra più un sottotetto, appare esternamente in tutta la sua bellezza per l’interessante tipologia architettonica che lo caratterizza. Le facciate, che un’errata lettura del manufatto potrebbe suggerire in mattoni in cotto a faccia vista, sono scandite da diversi ordini di finestre, apparentemente simmetrici tra loro, e da cornici marcapiano. Originariamente le facciate, erano interamente intonacate ma, purtroppo, oggi ne rimangono solo dei lacerti, che ne lasciano intendere lo stile architettonico.
All’interno della torre si trovava un complesso meccanismo a pale inventato dal grande idraulico francese Jean Bailleul che permetteva di portare una parte delle acque del torrente Lorno alla sommità della torre, circa 28 metri, quindi attraverso un sistema di condutture l’acqua sotto pressione alimentava le cinque fontane del giardino.

Strada Provinciale per Golese 43052 – Colorno (PR)

Proprietà privata

Orari

non visitabile

 

VENARIA

Eretta tra il 1753 ed il 1755, fu completata dall’architetto ducale Ennemond Alexandre Petitot e adibita a casino di caccia per ospitare i cani, gli inservienti e  le attrezzature necessarie per le battute di caccia che il duca e il suo seguito effettuavano soprattutto nel Serraglio. Il complesso, rimaneggiato nella prima metà dell’’800, si compone dell’edificio centrale, a due piani, caratterizzato da otto lesene e sormontato da una balaustra che copre il tetto e due ali laterali.  Oggi, in parte restaurata è sede del Circolo Maria Luigia, Centro Sociale Venaria, socio ANCESCAO

Via Suor Maria, 7/A, 43052 Colorno (PR)

Telefono: +39 0521814628

CORTE DI SANGUIGNA

La Corte era un possedimento del monastero benedettino di S. Giovanni Evangelista di Parma. Le grange nel Medioevo erano aziende agrarie benedettine che dipendevano da un monastero ed avevano organizzazione economica e amministrazione propria. Il nome deriva da granum e indica un fabbricato con funzione di deposito o magazzino di cereali.
La chiesa intitolata a S. Salvatore è una struttura a croce latina con abside esagonale, rimaneggiata nel Rinascimento. Sulle pareti interne è possibile ammirare un ciclo di affreschi di Jacopo Loschi, chiamato dai monaci per eseguire affreschi anche a Parma e a Torrechiara (1490). Entrando, a sinistra si trovano l’Annunciazione, la nascita di Gesù e una Madonna allattante, oltre a S. Lucia martire che regge il piatto con gli occhi e Dio Padre benedicente sul timpano.
La villa padronale, eretta nel ‘700, conserva elementi architettonici che ne lasciano intuire l’originario spirito religioso, perso in seguito con l’arrivo in Italia di Napoleone il quale determinò la perdita dei diritti dei monaci sulle loro terre, la soppressione di ordini e corporazioni e l’incamerazione dei loro beni.

Tutt’oggi la Corte permette di decifrare la struttura dal grande spazio centrale circondato dagli edifici edibiti  ad abitazioni, servizi, magazzini, stalle e caseificio. Ad essi si aggiungono due elementi di rilievo: la chiesa e la villa padronale, collocati in posizione contrapposta a significare l’importanza e la complementarietà del potere economico e religioso.

Oggi la Corte è di proprietà privata e all’interno ha sede un’azienda agrituristica.

Corte di Sanguigna, 136 – 43052 – Colorno (PR)

Telefono: +39 0521814135

Orari

Visite su prenotazione 

ORATORIO DELLA BEATA VERGINE DEL BUON CUORE

Fu costruito per volontà di Ferdinando di Borbone negli anni 1771/72 sul fondo di uno stradone che si dirigeva a Copermio a partire dalla linea di divisione tra il giardino e il Serraglio. Il complesso è costituito dall’Oratorio intitolato a S. Maria del Buon Cuore e dal “Real Casino” che doveva servire da Palazzo di Riserva per gli ospiti. La facciata è ornata dai busti di terracotta rappresentanti San Ferdinando e Santa Amalia. All’interno la cupola presenta una decorazione a stucco che raffigura gli Evangelisti, la Fede, la Carità e la Religione e al centro il Cuore di Maria.
All’interno vi erano importanti arredi lignei di Ignazio Marchetti (1771-73) e la statua in piombo di San Bernardo realizzata dal parigino Laurent Guyard (1771) autore anche della statua in cartapesta dipinta rappresentante la Madonna col Bambino. Nelle cappelle laterali due quadri capolavoro: “La Santa Amalia” dell’Abate Giuseppe Peroni del 1775 e la “Fede Incoronata, S. Luigi Re Di Francia e San Ferdinando Di Castiglia” di Pietro Melchiorre Ferrari allievo di Giuseppe Baldrighi.

Via Copermio a sera – 43052 Colorno (PR) –

Telefono: + 39 0521 815588

Orari: non visitabile

ORATORIO DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA

 

La costruzione, riedificata nel 1720, da Dorotea Sofia di Neoburg, moglie del duca Francesco Farnese, presenta una pianta ottagonale con due torri ed una cupola a doppia volta e un caratteristico tetto di piastrelle di maiolica gialle, blu e bianche.

All’interno la cupola affrescata con l’ “Assunta accolta in Paradiso dalla Trinità” si intravvede grazie ad un’apertura a stella.  Sull’altare è posta  “l’Annunciazione” di Giovanni Maria Piane detto il Molinaretto, sui due altari laterali due quadri raffiguranti “La Visitazione” e la “Natività”.

Via Argine Santissima Annunziata – Loc. Vedole – 43052 Colorno (PR) –

Telefono: + 39 0521 815588

Orari: non visitabile

Chiesa di San Pietro, Copermio

Una prima chiesa, edificata sulle fondamenta di una pieve trecentesca, venne consacrata il 19 maggio 1525. La chiesa venne ricostruita, apportando alcune sostanziali modifiche nel 1685 come attestano documenti del 1691. In essi però non viene ancora citato il campanile, che sarà elevato solo a partire dal 1808,  dotato di tre campane benedette dall’abate di San Martino. Nel 1868 la chiesa subì un’inondazione del Po riportando diversi danni. Nel 1904, nel 1930 e nel 1937 vennero effettuati lavori di restauro, riguardanti la copertura e le opere murarie. Il 23 dicembre 2008 la chiesa fu danneggiata dal terremoto che colpì le province di Parma, Reggio Emilia e Modena e venne dichiarata inagibile. Ulteriori danni si verificarono col sisma del gennaio 2012. La sostituzione della copertura lignea con una in cemento armato, avvenuta negli anni ’80 del XX secolo, aveva appesantito la struttura, questo fece sì che col terremoto si formassero diverse lesioni nell’edificio. Rimasta in attesa di interventi per alcuni anni, i lavori di consolidamento della chiesa sono terminati nel giugno 2017[, nel luglio dello stesso anno è stata riaperta al pubblico.

La chiesa si sviluppa su pianta rettangolare a tre navate, con l’ingresso rivolto a ovest e presbiterio absidato a est.

Presenta una simmetrica facciata a salienti realizzata in muratura intonacata, suddivisa da quattro lesene. I due spazi laterali inframmezzati dalle lesene sono ulteriormente ripartiti da un cornicione. La facciata culmina in un frontone centrale senza base. Sono presenti un portale centrale e ai lati due accessi secondari, tutti i tre portali sono sormontati da un frontone circolare. La sezione superiore della facciata presenta due monofore tamponate. Sul lato destro della chiesa, in posizione arretrata in corrispondenza dell’abside aggetta il campanile. La torre è delimitata sugli spigoli da lesene e si sviluppa su due livelli suddivisi da fasce marcapiano. La cella campanaria si affaccia sui quattro lati per mezzo di monofore ed è sovrastata da un terrazzo con ringhiera al cui centro è posizionata una lanterna in laterizio a pianta ottagonale

Località Copermio – via Copermio a Sera – 43052 – Colorno ( PR) 

Visitabile tutto l’anno

Telefono+ 39 0521 815588