Luigi Mora, “paglista”
Nacque a Colorno il 15 marzo 1886, per guadagnarsi da vivere lavorava come operaio lattoniere e vetraio con lo zio materno Domizio Delfrate. Fu il primo “paglista” italiano: nelle ore di libertà e in quelle sottratte al riposo, con costanza e pazienza, aveva inventato un metodo per l’esecuzione di finissimi ricami artistici con la paglia di frumento. Nel Gran Libro D’oro è descritto come «un simpatico giovane, esempio di instancabile lavoratore, di ammirevole gusto artistico che a pochi è dato di possedere». La sua arte si configura in 12 tavole divise in tre parti ingegnosamente ideate e combinate: la prima dà i preliminari riguardanti la paglia, la seconda tratta l’intreccio e la terza riguarda l’intarsio, sistema di lavorazione paglistica fissato in un libro di sua pubblicazione, adottato come lavoro manuale dalla Scuola “Corso Magistrale” di Rimini. Era il fratello del pittore Dino che amava chiamare “il mio disegnatore” in quanto era lui che gli forniva la base per la creazione dei disegni su tavole, lavorati ad intreccio ed intarsio con paglia di frumento di Firenze: una paglia priva di nodi e quindi per sua natura adatta a questo tipo di lavorazione. Fu artista di valore, ma anche ottimo cittadino. Non potendo partecipare attivamente alla difesa della patria perché riformato, si rese utile arruolandosi volontariamente nel Cantiere Aeronautico Ansaldo di Borzoli a mare in qualità di lattoniere. Nei numerosi articoli di giornale che lo onorano, si apprende che il cavalier Luigi esegue, anche su commissione, lavori in paglia che vengono poi offerti in voto, a diversi Santuari. In onore dei caduti colornesi della seconda guerra mondiale, realizzò due quadri celebrativi, oggi conservati nell’Archivio Storico del Comune di Colorno. Luigi Mora morì a Colorno l’8 dicembre 1956, riposa nel cimitero locale a fianco della moglie Pierina Ghezzi e dei figli Dino e Rosetta.
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