Vescovo

La leggenda racconta che il “Vescovo” venne alla luce perché la regale Colorno soffriva della fama dei paesi vicini, ognuno era famoso per un “salume”. Sembra addirittura che gli abitanti di Colorno avessero un vero e proprio complesso di inferiorità perché non  possedevano un prodotto di tradizione da contrapporre al resto del contado. Fino a quando l’acceso campanilismo illuminò la fantasia di un artigiano locale che dette vita a qualcosa di superiore, di più ricco del “prete” già prodotto da altre parti.

Il vescovo si ricava dal gambetto anteriore del maiale che viene disossato, salato per qualche giorno, poi rifilato per pareggiare i lembi della cotenna e facilitare la cucitura con spago sottile del lato inferiore e predisporre la chiusura superiore che avviene dopo averlo riempito di un buon impasto di cotechino. Dopo una breve asciugatura si può conservare appeso in luogo fresco e asciutto per 30-40 giorni, se ne consiglia però il consumo in tempi brevi per coglierne il momento migliore. Per la cottura: avvolgere il vescovo in un canovaccio e legarlo per bene, metterlo quindi in abbondante acqua a sobbollire per 4-5 ore e servirlo ben caldo in piatti possibilmente riscaldati. Si accompagna perfettamente con purea, crauti, lenticchie o zabaglione cotto sposandolo con un buon lambrusco o un rosso generoso.