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Micca di Parma

Bread, in its splendid simplicity, is the best complement and ally of cured meats.
The term micca means crumb and is the name of the oldest and most typical bread of Parma. In fact, in the Parma baking tradition, the Micca has been able to resist the inventions and innovations of catering, still remaining today an inevitable classic.
This bread comes from the tradition of cultivation throughout the Parma area of ​​ancient grains and its ingredients are few but capable of giving this bread the right flavor that makes it timeless. We simply talk about flour, water, natural yeast and olive oil.
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Vescovo

La leggenda racconta che il “Vescovo” venne alla luce perché la regale Colorno soffriva della fama dei paesi vicini, ognuno era famoso per un “salume”. Sembra addirittura che gli abitanti di Colorno avessero un vero e proprio complesso di inferiorità perché non  possedevano un prodotto di tradizione da contrapporre al resto del contado. Fino a quando l’acceso campanilismo illuminò la fantasia di un artigiano locale che dette vita a qualcosa di superiore, di più ricco del “prete” già prodotto da altre parti.

Il vescovo si ricava dal gambetto anteriore del maiale che viene disossato, salato per qualche giorno, poi rifilato per pareggiare i lembi della cotenna e facilitare la cucitura con spago sottile del lato inferiore e predisporre la chiusura superiore che avviene dopo averlo riempito di un buon impasto di cotechino. Dopo una breve asciugatura si può conservare appeso in luogo fresco e asciutto per 30-40 giorni, se ne consiglia però il consumo in tempi brevi per coglierne il momento migliore. Per la cottura: avvolgere il vescovo in un canovaccio e legarlo per bene, metterlo quindi in abbondante acqua a sobbollire per 4-5 ore e servirlo ben caldo in piatti possibilmente riscaldati. Si accompagna perfettamente con purea, crauti, lenticchie o zabaglione cotto sposandolo con un buon lambrusco o un rosso generoso.

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Culatello di Zibello

La Bassa Parmense adagiata lungo il grande fiume Po è spesso avvolta dalla nebbia, quella nebbia che è fattore determinante, regime climatico insostituibile per la maturazione e la stagionatura del Culatello, la cui arte, tramandata da generazioni, racchiude in sé la storia di una terra e le tradizioni della sua gente.

Il Culatello di Zibello si ottiene dalla lavorazione della carne di suino adulto. Il disciplinare di produzione prevede che gli animali siano cresciuti in Emilia-Romagna e Lombardia, che al momento della macellazione abbiano almeno nove mesi d’età e che pesino attorno ai 160 chili. Si ottiene da una porzione molto pregiata dell’animale, vale a dire la parte muscolare della coscia. Se nella produzione del Prosciutto di Parma la coscia viene utilizzata per intero, con la sola rifilatura delle parti grasse e della cotenna, in quella del Culatello si asportano cotenna, grasso, ossa e fiocchetto, che tuttavia, per non contravvenire al famoso detto “del maiale non si butta via niente”, vengono utilizzati in altro modo. Leggi di più…

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Parmigiano Reggiano

Il Parmigiano-Reggiano, re dei formaggi, è un prodotto unico al mondo che dona al palato un’esperienza emozionante e inimitabile. Testimonianze storiche dimostrano come già nel 1200 il Parmigiano-Reggiano aveva raggiunto quella tipizzazione perfetta che si è conservata immutata fino ai nostri giorni. Il legame tra il famoso formaggio e la sua zona di origine è imprescindibile. Si fa oggi come nove secoli fa: stessi ingredienti (latte, sale, caglio), stessa cura e passione, stessa zona d’origine. E’ un formaggio famoso in tutto il mondo, che si può gustare sia a scaglie sia grattugiato. Leggi di più…